Fin dalle sue origini il tappeto ha avuto varie funzioni: tra le popolazioni nomadi serviva per coprire i pavimenti delle tende, poteva essere usato come dono per la dote nei matrimoni, a corte veniva usato come dono di ambasceria. La scelta della tipologia di restauro viene fatta anche a seconda della committenza e del tipo di utilizzo che viene fatto di un’opera. Nel caso di manufatti di grande pregio e valore storico preferibile fare un restauro conservativo e non invasivo.
Altre circostanze rendono questo tipo di intervento meno indicato. I tappeti presi in esame appartengono a una collezione privata e vengono conservati in un ambiente domestico, per questo motivo è stato preferibile intervenire con un intervento di restauro integrativo in modo rendere più solida e resistente la zona degradata.
Il restauro integrativo prevede il reinserimento di tutti gli orditi e le trame mancanti o danneggiati andando così a ripristinare la struttura del manufatto. Successivamente, per ricreare il motivo decorativo, si eseguirà l’integrazione dei nodi mancanti, selezionando attentamente la tonalità cromatica necessaria per ricreare il disegno originale.